Desidero ringraziare Italo Cucci per aver avuto l’idea e la caparbietà di realizzare questa cara testimonianza di storia della mia famiglia legata all’Inter. Non pensavo che un tifoso acceso del Bologna di Pascutti, Nielsen, Fogli, Perani e soprattutto di Bernardini avesse la capacità di immedesimarsi nei sentimenti di un avversario sportivo e proporsi di raccontare con tanta sensibilità e generosità la nostra avventura nerazzurra. Di nostro padre riesce a disegnare la vita sottolineandone la genialità, il coraggio e le grandi capacità che hanno permesso a tutti noi di esprimerci con tanta riconoscenza seguendo non solo il lavoro, ma anche le nostre passioni. Anche se l’Inter la considera soprattutto un dovere, oltre che un grande piacere, per il privilegio di esserne stato a capo. Tutto ciò è stato capito da Cucci che, con equilibrio e simpatia, ha realizzato questo Album di famiglia del quale lo ringrazio.
Con affetto
Massimo Moratti
UN PICCOLO ASSAGGIO
ITALO CUCCI
Italo Cucci ha scritto numerose biografie di campioni e storie dei Mondiali di Calcio e cinque libri, il romanzo Minuto per minuto, Il mio mondo sui Mondiali di calcio, l’autobiografia professionale Un nemico al giorno, Tribuna Stampa – Storia critica del giornalismo sportivo (con Ivo Germano) che raccoglie l’esperienza ultradecennale d’insegnamento alla scuola di giornalismo della LUISS, Il mondo di Giacomo Bulgarelli, viaggio nostalgico fra fatti e personaggi del calcio dai sessanta agli ottanta[3], e Bad Boys, raccolta di articoli pubblicati su Avvenire nella rubrica “La barba al palo”. Nel 2014 ha pubblicato per Minerva Editoriale il romanzo/verità Elettroshock – E la chiamano depressione, scritto insieme al figlio Ignazio. Nel 2014 ha pubblicato per Minerva “Il capanno sul porto-Storia del Conte Alberto Rognoni e del suo tempo”. Nel 2015 ha pubblicato per Minerva “Ferrari segreto” e ha curato per Sperling&Kupfer l’autobiografia di Franco Causio “Vincere è l’unica cosa che conta”.
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